Un ‹omaggio non cortigiano di un fotografo al Re delle Alpi›, così lo
definisce Giuseppe Garimoldi nella sua introduzione, aiutandoci a capire lo
spirito e la genesi di queste immagini, risultato di anni di appassionato
lavoro ed espressione di un rapporto esclusivo, intimo, dell’autore con la
Montagna per eccellenza.
Pellegrino ‹ha sentito acutamente il senso della sfida si è trovato a
convivere con il desiderio, diventato nel tempo necessità, di porsi in
pacifica competizione con tutti coloro che in un secolo e mezzo hanno scrutato
e interpretato gli anfratti più segreti del Monte Bianco, e si è posto questo
obiettivo nella certezza di saper stabilire, con il soggetto più fotografato,
un rapporto originale, tale da poter apportare al coro generale una voce con i
caratteri di un omaggio soltanto suo›
Le immagini in bianco e nero di questo grande fotografo portano nel cuore del
massiccio del Monte Bianco offrendo la possibilità di esaminare ogni suo
versante. Le cime e le guglie, le pareti e i canaloni, i ghiacciai e i cieli
hanno nei contrasti di luce una realtà quasi tangibile. Il libro si rivolge
agli alpinisti che conoscono queste montagne e ritrovano nelle immagini delle
straordinarie tavole da dipingere con i colori della memoria, agli alpinisti
che vorrebbero un giorno calcare il gruppo montuoso più famoso d’Europa e
desiderano scoprirne ogni sua faccia, a chi, affascinato, osserva le montagne
dal basso, regno fantastico di imprese impossibili e natura aspra.