Tecnica, materiali e storie dell’arrampicata artificiale classica e new age.
Salire big wall richiede lavoro. Sono il lavoro e gli sforzi fatti per
progettare che distinguono l’uomo dalla bestia, le cui fatiche sono in gran
parte istintive. Il bisogno di lavorare, inteso come necessità di sforzarsi
per raggiungere un traguardo, è una benedizione di primaria importanza per
l’umanità ed è superfluo sottolineare quale ingente lavoro richieda questo
modo di arrampicare: se siete pigri vi troverete meglio con l’arrampicata
sportiva, il big wall climbing non è per gli oziosi.
Proprio come le montagne non sono solo mucchi di sassi agli occhi di chi come
noi ci ha dedicato la vita, questo libro non è solo uno dei più approfonditi e
tecnici manuali mai scritti su questa disciplina, ma è anche uno squarcio su
un’arte finora misteriosa, poco conosciuta e a torto poco apprezzata, che
meglio di molte altre promette grandi emozioni ed avventure allo scalatore che
avrà la voglia e l’umiltà di avvicinarcisi nel modo giusto.
A spiegazioni dettagliate sull’uso dei più esotici materiali ed alla
descrizione di tutte le più attuali tecniche di progressione si affiancano
venti racconti dei migliori specialisti di arrampicata artificiale del mondo,
racconti capaci di farci apprezzare, attraverso parole di esaltazione e
sofferenza, la passione che li muove.
Un libro questo che può essere letto a diversi livelli e che sarà utile a
tutti:
al principiante, che ne guadagnerà una serie di trucchi ed un nuovo punto di
vista sulla sicurezza in parete, allo scalatore esperto ma che ha sempre
cambiato itinerario quando su una relazione leggeva la parola “artificiale” e
che ora potrà realizzare sogni più ambiziosi, al semplice appassionato di
letture di montagna, che verrà trasportato su pareti fantastiche dalle parole
graffianti di chi ha dedicato la vita al mondo del verticale e delle staffe.