Anche il Generoso, come qualsiasi altra montagna, può essere visto
semplicemente come un elemento particolare della conformazione di un
territorio o di un paesaggio. A seconda di come lo si guardi, lo si osservi o
lo si studi, esso potrebbe però prestarsi a rappresentazioni e considerazioni
di vario genere. Un artista lo vedrebbe con occhi diversi da quelli di un
botanico o di un naturalista, mentre la descrizione delle rocce e della
morfologia, fatta da un geologo, si distinguerebbe facilmente dal diario di
viaggio di un alpinista che indugerebbe sulla bellezza del panorama. Lo
storico, il geografo e l’antropologo indagherebbero le vicende e gli aspetti
che hanno originato e Accompagnato lo sviluppo degli insediamenti umani.
Per il Mendrisiotto, e in particolare per la Valle di Muggio, il Generoso è la
montagna per eccellenza che domina quasi tutto il territorio entro il quale,
per definizione, il Museo etnografico si identifica. Aver raccolto la sfida di
proporre una panoramica a trecentosessanta gradi di questa montagna di
riferimento, affiancando alle immagini della mostra allestita a Casa Cantoni
gli scritti contenuti in questa pubblicazione, rappresenta per il Museo il
coronamento di una fase della sua attività divulgativa, svolta sull’arco di un
trentennio.
La Montagna è vista e presentata da: Benedetto Antonini, Kurt Baumgartner,
Riccardo Bergossi, Edy Bernasconi, Daniel Bernoulli, Danilo Bianchi, Francesco
Bianchi-Demicheli, Alberto Bianda, Tita Carloni, Angelo e Dante Casoni,
Raffaello Ceschi, Massimo Colombo, Graziella Corti, Don Angelo Crivelli, Paolo
Crivelli, Claudio Ferrata, Silvia Ghirlanda, Roberto Lardelli, Marco Lazzati,
Ottavio Lurati, Flavio Medici, Alberto Nessi, Graziano Papa, Ivano Proserpi,
Fosco Spinedi, Rudolf Stockar, Aurelio Vigani, Pier Luigi Zanon.