UP CLIMBING No. 12
Bimestrale di arrampicata e alpinismo
GUGLIE, MONOLITI e CAMPANILI
La superficie del pianeta terra non è esattamente liscia e omogenea: nel 1600 il celebre teologo e geologo inglese Thomas Burnet ne prendeva atto, con un certo disgusto per la verità, sostenendo che “le montagne erano la principale testimonianza di un caos assoluto della crosta terrestre”.
In effetti aveva ragione.
Ovunque dal pianeta si ergono protuberanze rocciose dall’aspetto molteplice, torri, campanili, guglie, aghi, più o meno larghi, più o meno alti più o meno sottili. Tutti quanti sono stati scalati, prima o poi, per vie normali, vie tradizionali, vie estreme, vie sportive. Anzi, si può quasi affermare che esista una mania vera e propria per queste strane rocce, e che esista una sorta di stirpe di arrampicatori – cacciatori del verticale – che le cercano e frequentano assiduamente.
Queste simpatiche ed eccentriche strutture sono le protagoniste di questo dodicesimo numero di Up climbing!
Ma ci vogliamo concentrare su quelle più strane, per certi versi minori o poco conosciute, anche perché trattare le maggiori implicherebbe una vera e propria enciclopedia in carta stampata: proporremo dunque, fra le altre, storie e itinerari che spaziano dall’esile Dillosauro sardo al Rostrum statunitense, dal Pere eternel alla Torre di Boccioleto in Valsesia, dal Campanile di Brabante in Dolomiti alla Chandelle di Tacul al Bianco. E ancora, dalla Gran Bretagna alle poco note guglie turche, ritornando poi in Liguria e in Grigna…
Un giro non certo completo, ma assai affascinante, sulle punte più piccole e aeree delle rocce planetarie. Un invito a viaggiare, a progettare, a sognare.
120 pagine