Marmolada, Pale di San Martino e Cima Bocche, Col di Lana, Tofane, Croda da
Lago e Formìn, Pelmo, Civetta e Moiàzza Bosconero, Tàmer e San Sebastiano,
Prampèr e Mezzodì, Schiara, Alpi Feltrine, Cristallo e Croda Rossa, Dolomiti
di Auronzo, Sesto e Comelico, Antelao, Monti del Comelico e Sappada, Dolomiti
di Sinistra Piave, Col Nudo e Cavallo
La guida si presenta subito molto accattivante. Già dal titolo si intuisce il
‹taglio› degli itinerari proposti. Infatti, quel ‹per medi e buoni
scialpinisti› fa chiaramente intendere a chi è dedicato il libro e cioè alla
stragrande maggioranza degli appassionati di scialpinismo. Moltissime sono le
persone che praticano questa affascinante disciplina sportiva alla ricerca di
momenti di svago e divertimento senza necessariamente saper padroneggiare gli
sci in modo perfetto o senza doversi sobbarcare nello zaino l’intera
attrezzatura alpinistica, come corda ed imbragatura, spesso indispensabile per
poter affrontare in sicurezza alcuni itinerari classificati ‹OSA›.
E› chiaro che in Dolomiti non c’è più nulla di nuovo da scoprire, sempre che
si escludano itinerari estremi riservati ad un numero ristrettissimo di
(sci)alpinisti in grado di cogliere il momento giusto per affrontarli.
In realtà – però – ci sono itinerari super blasonati, descritti pressoché in
tutte le guide dedicate alla zona, ed altri meno alla moda ma altrettanto
affascinanti sia per l’ambiente che per la possibilità di trascorrere una
intera giornata in solitudine. L’Autore, come ormai ci ha abituato con le
altre sue opere, ha voluto riportare all’attenzione del pubblico che il
terreno di gioco è assai vasto e che vale la pena provare a guardarsi intorno
con maggiore attenzione.
La descrizione degli itinerari fornisce tutte le informazioni necessarie ad
affrontare l’escursione. Se necessario, l’aggiunta di alcune note avvisa della
necessità di porre particolare attenzione circa la sicurezza. Ottimo il
corredo fotografico; molto efficaci le cartine topografiche che accompagnano
ogni itinerario (ovviamente, nello studiare l’itinerario a casa e poi sul
campo, sarà indispensabile disporre di adeguata cartografia della zona
interessata).
Si tratta, quindi, di una guida che non può mancare nella biblioteca personale
di ogni scialpinista.