Nell’agosto del 2005 Tomaz Humar rimane intrappolato su una stretta cengia a
5900 metri di quota, durante l’apertura in solitaria di una nuova via al
centro della più grande parete al mondo: l’imponente versante Rupal del Nanga
Parbat (8126 m).
Rimessosi a scalare, Humar divenne in pochi anni tra i grandi alpinisti di
punta mondiale. Messner lo ha definito: ‹Il più incredibile alpinista della
sua generazione›. Le sue linee non vengono quasi mai ripetute, giudicate dai
più vie da suicidio, che tuttavia egli realizza senza compagni, non ultima la
prima assoluta in solitaria alla cima est dell’Annapurna (8047 m), dopo aver
salito la parete sud.