PICCOLE ISOLE VERTICALI
Durante i primi decenni del ventesimo secolo l’arrampicata su strutture rocciose poste sul mare era vista come un’attività eccentrica, per molti versi avulsa dallo spirito proprio dell’alpinismo. Più che di un’arrampicata esplorativa, si trattava forse di un’arrampicata casuale, a suo modo pittoresca, forse parodistica, praticata in pochi luoghi scelti, come a Capri, dove gli eleganti turisti guardavano perplessi i primi scalatori dei faraglioni.
Molto tempo dopo, in un’altra epoca storica, diciamo fra i roboanti anni ottanta e l’inizio del nuovo millennio, l’arrampicata sulle coste, sulle isole, sui picchi e sulle pareti marine ha assunto il curioso e anche complesso aspetto dell’esotico, dell’alternativo, dell’eterotopico, ossia del muoversi in un luogo quasi proiettivo, molto migliore di quelli in cui si vive di solito la propria attività.
Oggi non è più così. L’enorme facilità di movimento, propria della società post-moderna, ha destituito molti luoghi lontani del fascino dell’esotico: sono diventati mete accessibili, settate secondo i canoni dello sport, capaci di dare accoglienza, divertimento e massima soddisfazione ai viaggiatori del verticale.
È dunque proprio per una interiore speranza di movimento, viaggio, liberazione di energie in luoghi differenti e magnifici, che abbiamo deciso di dedicare questo numero di Up Climbing all’arrampicata sportiva in piccole isole, tutte nel Mediterraneo, tranne una, Reunion, tuttavia molto europea.
Non parleremo qui di Sardegna, Sicilia, Corsica e Maiorca: per queste grandi isole, in molti altrove letterari e tecnici troverete mari di informazioni. Parleremo qui di Ibiza, Minorca, Tenerife, Malta, Creta, Elba, delle novità di Kalymnos, la sublime, delle piccole, poco note ma interessanti, Symi e Tynos, per arrivare appunto a Reunion, spaziando dalle falesie, in larghissima parte prevalenti, alle vie di più tiri, al boulder.
Ma attenzione, il nostro scopo non è quello di proporre dei pacchetti preconfezionati, in stile tour operator arrampicatorio: volutamente ci siamo in molti casi limitati alle informazioni essenziali, sempre tuttavia affidate ai massimi esperti locali, con lo scopo di lasciare un minimo di scoperta e anche di libera creatività e scelta, fra coloro che vorranno frequentare queste splendide mete marine.
A seguire, una nutrita parte generalista, con racconti, idee, rubriche: tornando così sulle Dolomiti, riflettendo sulla professione di guida alpina, aprendo, in parole e immagini, i libri dei più grandi diedri dell’ arco alpino. Fra rocce, acque e pensieri, in attesa della primavera.